Tutte le informazioni che ti servono per scoprire se sei un soggetto a rischio di insufficienza venosa, ecco come intervenire
L’insufficienza venosa è un disturbo della circolazione dovuto ad un difficoltoso ritorno del sangue venoso al cuore con sintomi che vanno dall’ingrossamento delle vene, a formicolii, a crampi, prurito e gonfiore e aumento della temperatura di piedi e caviglie. Sono diversi i fattori che possono condurre a questo disturbo, alcuni molto comuni e che ci riguardano davvero da vicino. La misurazione di un’eventuale insufficienza venosa può essere facilmente effettuata con uno screening, anche comodamente presso una delle farmacie di fiducia.
L’insufficienza venosa può essere causata da molteplici fattori: se si assumono spesso posture statiche prolungate (es. posto di lavoro), se si conduce una vita sedentaria e se si soffre di sovrappeso. O ancora in caso di ipertensione, di gravidanza, di predisposizione genetica o se ci si espone in maniera frequente e molto prolungata al sole; se si è di statura molto alta, se si segue una terapia ormonale estrogenica o addirittura se si consuma un elevato numero di sigarette.
Questo disturbo innesca un aumento della pressione nei capillari con successiva formazione di edema, ipossia generalizzata e latticidemia (alta presenza di acido lattico nel sangue), con la tipica manifestazione di vene ingrossate e vasi bluastri e molli soprattutto nelle gambe.
I sintomi possono essere variabili e, nei casi più gravi, anche invalidanti.
Con un semplice screening si può valutare la presenza o lo stato di questo disturbo. Esso viene effettuato con un dispositivo, VanoScreen, che, attraverso una radiografia a luce riflessa, è in grado di fornire informazioni relative all’intero sistema venoso e il funzionamento delle valvole venose. L’esame è semplice e non invasivo, si effettua sugli arti inferiori e consente di valutare i tempi di riempimento/svuotamento venoso. Lo screening viene effettuato su due fasi: la prima, fase di esercizio, prevede che il paziente contragga e rilassi alternativamente, per circa dieci volte, i muscoli del polpaccio. Questa fase di contrazione permette il pompaggio del sangue verso il cuore. Successivamente il sangue inizierà a riempire di nuovo le vene: in questa fase di riempimento, il dispositivo registra il volume sanguigno per determinare il tempo impiegato dalle vene per riempirsi completamente.
Comportamenti che possono ulteriormente aggravare il disturbo sono: indossare spesso scarpe con tacchi alti, rimanere seduti o in piedi a lungo, sedersi con le gambe incrociate e fare bagni molto caldi.
Come si può vedere, non sono tutte condizioni a noi estranee quelle che possono causare insufficienza venosa. Se ci accorgiamo di essere degli habitué di queste situazioni allora è consigliabile prenotare una seduta di screening e iniziare ad impegnarsi in buone pratiche della salute del sistema circolatorio, quali: esercizio fisico, mantenimento del peso ideale e movimento più frequente delle gambe.